Non c’è un’altra band come questa nell’intero Universo: i CRAMPS

they've got good taste!

Chi nel 1977, un periodo in cui tutti cercavano di fare qualcosa di nuovo, pensava a rispolverare vecchi 45 giri degli anni ‘50 e ’60? Chi, quando la politica e la ribellione giovanile erano protagoniste assolute delle nuove tendenze, si rifaceva ai fumetti e ai film horror, agli sleazy movies con Betty Page (che ancora nessuno conosceva), a Russ Meyer e a Screamin’ Jay Hawkins? Chi aveva capito che il futuro del Rock’n’Roll era solo il ritorno al Rock’n’Roll delle origini, riveduto e corretto, così interpretando perfettamente il No Future dei Pistols?
Solo i Cramps.


In questi 30 anni ne è passata di acqua sotto il loro ponte: vari cambi di formazione non hanno aggraziato la degenerazione del nucleo della coppia immortale composta da Lux Interior e Poison Ivy, anzi, e così adesso chi assiste ai loro concerti vede una ex-manza cinquantenne che suona la chitarra, vestita un pò sexy ma non troppo, e un altro ultracinquantenne pazzoide in perizoma e tacchi a spillo (fortunatamente sembra che ultimamente abbia smesso di esibire questi indumenti) che urla e ansima saltandole intorno, ma assolutamente ignorandola, o trattandola con il massimo rispetto: oggettivamente la prospettiva potrebbe non essere tra le più allettanti per un giovane abituato magari ai Pink Floyd o ai White Stripes. La musica, invece non è cambiata: il più sporco, selvaggio e malato Rock’n’Roll del Pianeta, che li aveva fatti così tanto apprezzare quando erano apparsi sulla scena, appunto 30 anni fa. Solo che adesso non fa più lo stesso effetto, e non per il perizoma: perchè, nel frattempo, innumerevoli altri personaggi si sono messi nel settore della riscoperta del più nascosto glorioso passato con il risultato che troppo materiale oscurissimo è diventato immediatamente più disponibile che non, per paradosso, le colonne portanti della scena. Inoltre, ovviamente, la musica con i cambi di formazione ha perso lo smalto e la freschezza di 30 anni fa (ma si può parlare di freschezza in una operazione di Archeo-Rock’n’Roll-Rhythm & Blues?) e si lasciano guardare con l’occhio con il quale si guarda un concerto attuale dei Rolling Stones (i loro ovvii modelli, come lo erano stati per i New York Dolls, per Iggy, gli MC5, i Pistols...), con l’aggravante per loro che Mick Jagger si mette il cetriolo ma non il peri, e si contiene un pò di più.
 Probabilmente anche la loro psyche nè avrà risentito, di questi periodi di deboscia, ma loro hanno sempre condotto una vita abbastanza separata e se hanno indugiato in dissolutezze, probabilmente nessuno ce le racconterà mai (forse qualche biografo ci sarà, magari figlio di un intimo della coppia, nel 2075, ma tanto non ci saremo noi). La loro biografia è sempre stata scarna di notizie, e lo diventa ancora di più dopo la formazione della band, chissa come mai. La loro importanza non sarà mai messa in discussione, hanno fatto ri-scoprire l’originale spirito trasgressivo del rock’n’roll e la geniale demenzialità degli anni 50 a un mondo che ormai non sapeva più nemmeno che c’era stata. Per quello, moltissime delle chicche che i Crampi ci hanno regalato non erano molto conosciute neanche alla loro epoca, e anche loro ad ogni piè sospinto dichiaravano il loro debito all’ormai mitico DJ della  Radio di Cleveland Mad Daddy, che li aveva introdotti con i suoi programmi nel mondo della Cultura Pop USA di serie B. Un altro dei loro ispiratori era un certo Ghoulardi (i ghouls sono un tipo di spettri, quelli che infestano le case stregate), mago e illusionista trash, che li ha forniti delle parole d’ordine “Stay Sick” (resta malato) e “KNIF”.

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Tra i loro ammiratori ci sono Quentin Tarantino, il più acclamato regista dell’ultimo decennio, che prende in prestito TUTTI i temi trattati dai Cramps, dai B-movies al surf, o Peter Jackson, quello del Signore degli Anelli che però inizia la carriera con lo splendido e demenziale Bad Taste, o anche Abel Ferrara, uno tra i registi più “cult” e cupi che si possano immaginare, che con il suo Driller Killer ha ricreato un complesso ad un tasso di distorsione blues secondo solo ai nostri, e poi David Lynch (Eraserhead, dice niente?), durante il tour del 1986, di tappa a Roma, anche Dario Argento li ha apprezzati nella diretta radio di Stereodrome (da Videodrome, di Cronenberg, altra pietra miliare). Nella musica hanno influenzato più o meno direttamente tutto, dai Metallica (via Misfits, emuli dei Cramps) ai White Stripes, ovviamente Jon Spencer Blues Explosion, Fuzztones, e state sicuri che anche Pearl Jam, Soundgarden e tanti altri avevano sentito e introiettato  qualcosa dei Cramps. Il loro profondo amore per il Rockabilly Incontaminato degli inizi e per il Garage non è una passione facile da condividere, il materiale è sempre stato poco, raro – le raccolte sono arrivate dopo, ma anche queste grazie a loro! – e, soprattutto, sconosciuto, nessuno che lo avesse documentato. Una figura minore della loro epopea è Kris Guidio, (di origine italiana, ovviamente, ma naturalizzato inglese e fratello di Nina Antonia, la biografa “ufficiale” di Johnny Thunders e delle New York Dolls), illustratore dei Cramps per la “Legion of the Cramped”, fan-club semi-ufficiale tenuto in piedi dall’ideatore e curatore di una delle migliori e più ricercate fanzine degli anni 80, “Next Big Thing”, la prima e più comprensiva testata del mondo ad occuparsi del neo-garage, psycho, mod, punk, eccetera.

 

LA VERSIONE ITALIANA DI SURFIN' BIRD !!!

(in origine Papa-Oom-Mow-Mow dei Rivingtons)

 

I Crampi, che in inglese significano anche i dolori mestruali, non sono una band. Sono uno stile.
La loro non è musica, è un proclama. Grazie ai Cramps abbiamo riscoperto tutta la furia e la malsana sensualità di registrazioni dimenticate, siamo andati alla ricerca di suoni sempre più selvaggi che pensavamo non fossero mai esistiti prima degli anni 70/80, ma che ci sono sempre stati, solo che li conoscevano una manciata di persone.

In Italia, poi, dove non si conosceva neanche il rock’n’roll (sempre nella tournèe del 1986, nessuno o quasi dei vari psychobillies italiani intervenuti si era accorto che i Cramps avevano iniziato il concerto con Heartbreak Hotel, un ultra-classico di Elvis. Vabbè che la stravolgevano, ma non riconoscerla...!)  come poteva attecchire un simile sproloquio musicale? Eppure, sempre nel lontano ’86, in estate a Rimini ci fu una mega-festa tutta dedicata a loro e ai loro pseudo-emuli darkabillies….

(continua….)

 

serge clerc, signori.

 

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pubblicato su Metal Hurlant, 1982

 

 

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