Articolo tratto da ABC, anno VIII no. 25 del 18 Giugno 1967

 

 
 

Sono andati « dentro » altri cinque giovani, una nuova banda di spacciatori di droga, pochi giorni fa. Avevano avuto la brutta idea di offrire la « merce » a un facoltoso cliente turco, che però si  chiamava Vincenzo Bontempo, di professione brigadiere della Squadra mobile. Due di loro, arrivati con il carico da Beirut, pensavano di poter smerciare un grosso quantitativo di «hashish» a Milano, ma della loro presenza fu subito avvertita la questura.
Il falso turco prese contatti con loro e, al momento della consegna, in piazza Santa Maria Beltrade, la trappola è scattata. Ora sono a San Vittore, e si aggiungono alla lista degli altri spacciatori arrestati mesi or sono e ancora in attesa di processo. Anche i primi erano rimasti intrappolati nelle maglie della polizia. Nel mondo del vizio milanese c'è chi comincia a dire che offrire dell'hashish a un poliziotto sia la cosa peggiore che si possa fare. Porta abbastanza sfortuna.
Ma, nonostante gli arresti e i fermi che la polizia ha operato a Milano in   questi   ultimi   tempi, di   sostanze   stupefacenti ce ne sono ancora tante e al loro uso quotidiano sono impegnati molti giovani, di tutti i tipi e d'ogni ceto. Capelloni, beats, provos,  e anche giovani ricchi e borghesi, fanno continuamente  i loro “viaggi”,  “volano”,  indisturbati, per le vie di Milano, seguendo la moda tanto pubblicizzata in America e nelle altre capitali europee.
Ma cosa sono e quali sono queste sostanze, il cui termine è tanto difficile da affrontare in Italia, ove si confondono tutte le droghe con i medicinali eccitanti e dove ci sono tanti pregiudizi di ogni genere e timori eccessivi su ciò che va al di fuori delle norme del comportamento borghese?
Le sostanze stupefacenti sono oggi elementi indispensabili e insostituibili per la terapia sintomatica del dolore. Quasi tutti gli anestetici, analgesici e ipnotici che si usano correntemente sono a base di sostanze stupefacenti naturali, come la coca o l’oppio, o chimici, come l’eroina.
Erano conosciuti fin dalla più remota antichità; era attribuito loro carattere magico e divino e usati contro tutti i mali. Tuttora gli indigeni del Sud Africa bruciano foglie di coca in omaggio agli dei, per accattivarsi ottimi raccolti, il bel tempo, la pioggia, per interpretare i sogni, e per qualsiasi malattia, dal mal di testa alla febbre o ai reumatismi. L'enorme quantità e qualità di queste sostanze, chiamate generalmente stupefacenti, che sono da una parte indispensabili per la farmacologia moderna ma il cui abuso porta a intossicazione e assuefazione, distruggendo il fisico e la psiche dell'individuo, ha portato a un controllo internazionale del mercato da parte dell'ONU, la cui commissione per gli stupefacenti ha anche edito un dizionario contenente tutti i nomi chimici e commerciali che hanno le droghe nei diversi Paesi. Esistono però differenze sostanziali tra droga e droga.
E' possibile dividere queste sostanze in due gruppi distinti: gli stu­pefacenti e gli stimolanti, gli allucinogeni e le sostanze psichedeliche .
Le principali sostanze, cosiddette stupefacenti, sono l’oppio (con i suoi derivati morfina, eroina, codeina) e la coca tra le sostanze “vegetali”, più un’infinità di prodotti chimici, come barbiturici, ipnotici, anestetici eccetera.
Le sostanze stupefacenti danno un senso di sollievo, benessere, tranquillità, euforia, eccitazione sessuale e potenzialità, scomparsa del senso di fatica. Ma è solo un’illusione; prima o poi interviene assuefazione, per cui col passare del tempo l'effetto euforico è prodotto solo da dosi progressivamente crescenti, le quali finiscono per raggiungere valori tossici. Dapprima con disturbi digestivi, nervosi, dimagrimento, pallore, impotenza sessuale. Nell'avanzata intossicazione cominciano tremolii alle mani, nausee.
Ma non avviene assuefazione né intossicazione con le sostanze allucinogene o psichedeliche. Ed è tra queste ultime che troviamo le sostanze maggiormente usate per i trip (viaggi) e per i voli della nuova generazione italiana.


Gli allucinogeni si dividono in prodotti naturali vegetali come i prodotti della canapa indiana, il betel, il peyotle o sintetici come l'LSD. Il betel, molto usato in Oriente, coltivato in India, nelle Filippine e nell’Arcipelago malese, aromatico, piccante, masticato generalmente con la noce di Areca da circa 200 milioni di persone e di cui esistono veri e propri servizi per amatori, non è conosciuto in Italia.
Così anche il peyotle o pelote, il piccolo fungo caro alle tribù del Messico, largamente usato anche negli USA e che contiene la mescalina, prodotta oggi anche artificialmente, difficoltosissimo da prendere perché prima di aprire il suo mondo di sensazioni infinite, colori incredibili, allucinazioni provoca fortissime nausee e vomito, è nel nostro mercato completamente sconosciuto, se non di nome. Gli allucinogeni più ricercati e amati sono in Italia la canapa indiana e l'LSD.


La canapa innocente

L* uso dei prodotti della « canapa indiana » è senz'altro il più vasto in tutto il mondo, tra le sostanze allucinogene. La   « cannabis indica », pianta delle famiglie moracee,  si può considerare una sottospecie della canapa, da cui differisce solamente per la droga che se ne ricava. E' possibile coltivarla ovunque, anche in Italia, purché in un clima caldo e umido. In un'umile vaso da fiori, magari sul balcone, in giardino. Dalla pianta femmina vengono estratte diverse sostanze, secondo le parti adoperate e i luoghi di provenienza. Così abbiamo l'hashish, estratto dai peli ghiandolari; la marijuana, composta dalle foglie   finemente

tritate, il kif, miscela di foglie e fiori. L'hashish   può   essere fumato, mangiato  o bevuto, secondo i gusti o le occasioni. Lo si prepara per infuso, con del té, finché non diventa poltiglia, che si fa essiccare; acquista un color marrone cioccolato e si conserva lungamente in carta stagnola. Si fuma tritandolo finemente e mischiandolo al tabacco. E' preferibile un tabacco dolce. Nel Medio Oriente fanno dolci all'hashish chiamati mahajun; gli arabi ne fanno confetti; in Egitto preparano bevande con alcool e zucchero.
Legalmente o illegalmente la canapa indiana è coltivata ovunque, in India, nel Pakistan, nel Marocco, in Turchia, nel Libano, nell'Afganistan, nell'Iran, in Tunisia, in Egitto; in tutti quei Paesi dell'Africa in cui le leggi coloniali non sono riuscite a estirparne l'uso, tramandato da troppi secoli di tradizioni.
Con la stessa facilità la si può trovare e acquistare, naturalmente non esposta in vetrina, ma basta chiederla ai frequentatori dei bar, nelle casbah, nei bazar; può venire offerta nei bar cosmopoliti, negli alberghi.

I prezzi


I prezzi sono nettamente inferiori che in Italia. A Istanbul si paga un chilo di " hashish » dai 60 agli 80 dollari; dai 40 ai 60 dollari nel Libano; nell'Afganistan, la migliore canapa del mondo, l'unico Paese ove non esistono sottoprodotti, la si paga dai 15 ai 30 dollari al chilo; nel Marocco il kif costa dai 20 ai 40 dollari al chilo; dai 30 ai 40 dollari l'hashish in Tunisia, Algeria ed Egitto.
In Italia, a Milano, ha come prezzo di mercato circa 1000 lire un cubetto da 1 grammo; 500 lire la marijuana. Naturalmente comprandone un chilogrammo si ottengono degli sconti elevati.
In Francia il prezzo è meno elevato (400 lire al grammo) così in Inghilterra, ove è molto facile trovarla (andate al Flamingo C. e chiedetela al barman), in Danimarca e in Svezia.
II traffico di sostanze stupefacenti che i giovani fanno, attraversando fino a 3-4 frontiere, con un solo « carico » non comporta molti rischi o pericoli da parte delle guardie di finanza.
Viaggiando normalmente in autostop è molto facile mimetizzare un quantitativo di droga dalla capacità di 3-4 pacchetti di sigarette. In mezzo al sacco a pelo, tra i vestiti sporchi, nelle stesse tasche. Quel chilo di droga pagata pochi dollari al Paese d'origine acquista automaticamente un valore notevole sul mercato italiano. Può permettere di far sopravvivere il proprietario per qualche mese, rivendendola alla spicciolata, o servendosi degli “amici” che conoscono meglio la città e che quindi possono procurare più facilmente dei compratori affezionati. Se poi è possibile andare in macchina, allora possono essere trafugati notevoli quantitativi, che però non superano mai i 3-4 chili di merce.
I beatniks, i capelloni, i turisti che importano piccole quantità di droga lo fanno per il loro consumo quotidiano, per la vita del gruppo e per piccoli guadagni. Il continuo e rinnovato spostamento di amici di uno stesso gruppo fa in modo che le piccole quantità di allucinogeni non manchino quasi mai a Milano.
L'hashish ha effetto mutevole da persona a persona. Le prime volte che si prende può anche far venire solamente un forte mal di testa. Mai accompagnarlo con l'alcool, fa male alla digestione.
E' senz'altro un'eccitante sessuale, aumenta la potenzialità dell'uomo e della donna, elimina i piccoli complessi che in un rapporto amoroso possono sussistere. Accentua tutti i sensi, specialmente la vista e l'udito; i colori diventano più brillanti, più vivi e nitidi.
Intellettualmente, dopo un'iniziale stanchezza, dà effetti di esaltazione ed euforia, un'agglomerato di sensazioni nel quale si ritrova un senso insolito di comunicabilità. Elimina qualsiasi forma di iper­tensione psichica (complessi, timidezza, ecc.). Può portare alla telepatia, alla levitazione, alla chiaroveggenza. E soprattutto non si conoscono gradi o casi di intossicazione causati dall'hashish.


L'acido che fa volare


L’ « LSD », l'acido  lisergico,  che comincia  a trovarsi anche a Milano, spedito direttamente dagli USA e dall'Inghilterra, o proveniente dai vicini laboratori svizzeri, è oggi la sostanza più ricercata in Italia. Necessita di un impegno maggiore, dato che il suo effetto dura circa 12 ore, e non è .possibile quindi fare un “trip” (un  “viaggio”) dopo cena, in casa, o al bar, come con l'hashish.
Viene somministrato in minima quantità (circa 250 milligrammi) e un errore della dose può portare alla pazzia o al suicidio.
La goccia di LSD viene racchiusa in una zolletta di zucchero ben incartata oppure in un pezzetto di carta assorbente che si mastica. II suo uso si è sviluppato in questi anni negli USA, ove i  giovani cercano di trovare una ragione di vita in mezzo all'automazione e alla pubblicità   invadente.   Partito   dalle   università,   sta conquistando tutta la nuova generazione.
Afferma Allen Ginsberg, il famoso poeta beat americano: “Come possiamo noi americani far cambiare il tema della nostra mente? Poiché, a meno che il tema non cambi, il nostro pianeta sarà soffocato da incrostazioni di macchine, smog di metallo inorganico, violenza furiosa e omicidio di massa. Siamo già testimoni di questo orrore. Di punto in bianco vi farò una proposta: a un livello simbolico, ma da essere presa il più possibile alla lettera; potrebbe sconvolgere alcuni e deliziare altri. Che ciascuno che ode la mia voce, direttamente o indirettamente, provi l’LSD almeno una volta: ogni uomo, donna e bambino americano in buona salute, e al di sopra dei 14 anni...”

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A Milano le esperienze psichedeliche dell'LSD hanno trovato una pubblica espressione comunicativa nella mostra dei pittori Marzo, Emma, Ramosa organizzata dal Salone   Annunciata   nell'aprile scorso. L'allestimento della  galleria e gli happening ivi organizzati hanno pubblicizzato agli amatori di allucinogeni questa nuova sostanza, e alla richiesta di mercato è seguita subito un'offerta abbondante ma cauta. Affermano i tre pittori nel catalogo della loro mostra:  “Ciascuno dei tre artisti che presentano queste "testimonianze psichedeliche" ha compiuto da sé l'esperienza emotiva e intellettuale cui le opere si riferiscono... “, “... intendono mostrare qui gli effetti suggestivi della loro esperienza, che ha avuto un valore notevole e diverso per ciascuno di loro, secondo il loro stile e secondo il momento di ricerca che stavano attraversando”.
Inevitabilmente a ogni arresto operato dalla polizia segue un periodo di « calma ». Tutto diventa introvabile, anche per gli amici più sicuri. Ma non è per questo che non si possono effettuare ugualmente dei « viaggi ».

Altre sostanze, alla portata di tutti, si comperano facilmente nei negozi, nelle farmacie.
Un sottoprodotto dell'LSD possono essere le campanule, chiamate in gergo a Milano BB4, prima che la loro vera natura venisse divulgata a tutti. Contengono una parte di acido lisergico, e il loro effetto è simile all'LSD, ma molto inferiore.
Bisogna comperarne 4 bustine, macinare o schiacciare i semi in modo da levarne l'interno, miscelare con acqua fino a farne una poltiglia e mangiare.
Sono abbastanza pericolose perché possono provocare dei forti dolori allo stomaco, essendo di cattiva digestione.


L'ultimo grido: la banana


Le banane sono venute di moda pochi mesi fa, non si sa se per polemizzare contro le attuali leggi anti-allucinogeni o se veramente fanno effetto. Di fatto sono diventate in poco tempo un'industria, la cui pubblicità viene fatta anche sui giornali. Ecco quel che si legge nell'inserzione da noi riportata, tratta da un giornale molto popolare tra i giovani USA: “Finalmente Mellow Yellow (è il titolo di una famosa canzone di Donovan, che tradotta letteralmente significa "Maturo e Giallo"): "viaggiate" con una buccia di banana. Mandate 5 dollari per riceverne una scatola completa. Con tutto il necessario per l'estasi a: M.Y. 2077 Haynes St., S. Francisco, California 94117”.


La Mellow Yellows Company spedisce su ordinazione sacchetti da 5 dollari.
La M. Y. ha un avvocato, un contabile, un art director, un ufficio vendite, un telefono nell'elenco e una licenza di commercio di San Francisco. Sappiamo tutti naturalmente che è una cosa ridicola, eccetto che funziona!
La formula attuale seguita dai cultori del Mellow Yellow è: prendere almeno 10 libbre di banane (NOTA: circa 4 chili e mezzo), raschiare tutto il bianco all'interno delle bucce, metterlo in una pentola, aggiungere acqua per non farlo bruciare e bollire per 2-3 ore, fino ad ottenere una disgustosa poltiglia vischiosa.
Spalmare su delle lamiere ed essiccare al forno, finché non crepi in pezzi duri marron. Tritare e fumare.
Le leggi italiane colpiscono duramente chi fa uso o spaccio di sostanze stupefacenti, giustamente per quegli stupefacenti che possono condurre a una rovina dell'individuo; ma poche volte si riesce a fare distinzione tra gli stupefacenti veri e propri e le sostanze allucinogene che nessun danno portano al fisico e alla psiche dell'uomo, se non con eccessivi abusi, cosa che possono provocare anche le droghe domestiche, come il té, il tabacco, l'alcool, il caffè.
Da mesi giovani che hanno voluto sperimentare queste sostanze sono in galera in attesa di processo. Molto probabilmente essi saranno condannati a lievi pene. Ma la condanna morale dell'opinione pubblica li seguirà sempre e ovunque. Non fa niente che i seguaci dell'alcool, i cui effetti sono molto più deleteri e degradanti, siano molto più diffusi: i buoni borghesi diranno tutt'al più, bonariamente, che sono degli «sbronzoni». Ma gli altri, gli amanti dei «voli» e dei «viaggi», saranno marchiati per tutta la vita come «drogati».

 

 

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